Biografia

BIOGRAFIA

maurizio sgualdini foto panorami natura

Tutto ha inizio verso la metà del secolo scorso, in un piccolo paese della provincia di Gorizia, forse meno di duemila anime in tutto, animali compresi.

A quel paese, come si suole dire, ci dovevi andare per forza. Nel percorrere la strada provinciale, che passava ben lontano dal suo centro abitato, le uniche cose che notavi erano l’imponente campanile e le punte dei cipressi del cimitero, disposte in lunghe file ordinate.

Tutt’attorno, quella che divenne ben presto la mia esclusiva proprietà, una distesa di campi più o meno coltivati, conquistati senza colpo ferire, per farne il mio immenso, personale parco giochi.

E poi lui, “il grande Fiume”.

Mezzora di cammino lungo una strada sterrata piena di buche, macinando sogni, fantasie e nuove avventure da vivere lungo il corso dei suoi argini.

La fotografia è arrivata molto tempo dopo e, visti i presupposti, si comprende facilmente quale naturale indirizzo abbia preso.

Più difficile, se non impossibile, definirne le motivazioni. Sono sensazioni soggettive che muovono l’interesse verso una possibilità che ti viene offerta, non credo si possa parlare di scelte, quando trattiamo una qualsivoglia forma d’espressione.

Ho iniziato casualmente, forse nella maniera più comune e banale possibile, con una vecchia fotocamera priva di ogni forma di automatismo, trovata in fondo ad un cassetto, probabilmente mai adoperata dal legittimo proprietario.

Cominciai a guardare il mondo attraverso quel piccolo obbiettivo, scoprendo quanto fosse facile inserire o togliere dall’inquadratura quello che risultava o meno di mio gradimento.

Privo per natura di particolari ambizioni e altresì dotato di una consistente pigrizia, non ho mai sostanzialmente condiviso questo mio interesse con altri, limitandomi a vivere la cosa in maniera quasi del tutto personale.

Dopo molteplici, quanto infruttuosi tentativi, qualcuno è riuscito a farmi cambiare in parte atteggiamento, convincendomi a mostrare ad altri quello che il bambino di allora, “leggermente” mutato nell’aspetto e in dimensioni, continua ad osservare, come faceva un tempo, nel suo immenso parco giochi personale.